La tovaglia di Trilussa
di Ariele Vincenti e Manfredi Rutelli
regia di Nicola Pistoia
con Ariele Vincenti
Remo è un custode dello zoo di Roma che diventa amico del poeta Trilussa durante le passeggiate che fanno insieme.
Ariele Vincenti veste i panni di Remo, un immaginario custode dello Zoo di Roma, diventato amico del poeta durante le lunghe passeggiate in sua compagnia tra le gabbie degli animali. Una sera Trilussa, ormai settantenne decide di invitarlo per la prima volta a cena in Osteria, dove tra bicchieri di vino e atmosfere “di una volta” in un giorno tanto particolare quanto malinconico, si racconta l’avventurosa vita e la straordinaria Poetica di Trilussa; dagli inizi nei Caffè Concerto, alle lunghe tournée in giro per l’Italia, in Europa e in Sud America.
La sua disincantata ironia, i suoi amori incostanti, la passione per le Osterie, il suo vivere sopra le righe, il suo sperperare i guadagni, la sua innata libertà, il suo rapporto col potere, fanno di Trilussa un poeta, con un vissuto unico, che gli permetterà di diventare universale, nonostante scriva in dialetto. Nello spettacolo, la cronologia della cena va di pari passo con il racconto della sua poetica, frutto di un’accurata ricerca. Dalle poesie più famose, alle macchiette, dai sonetti alle favole, restituendo, con questo racconto teatrale, a noi, ed all’amico Trilussa, il giusto ricordo umano, il doveroso onore artistico, la giocosa e scanzonata maschera del poeta che è stato.