di A. Benvenuti, P. Aicardi, N. Formicola, C. Pistarino
regia di Alessandro Benvenuti
con Roberto Ciufoli, Max Pisu, Giancarlo Ratti
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Due comici di successo non vanno più d’accordo, i loro rapporti sono ormai logori e la loro collaborazione è agli sgoccioli. Hanno tutto, ma non lo apprezzano. Solo quando sembreranno perdere ogni cosa, aneleranno di nuovo all’armonia.
Metti un sodalizio in crisi, una nuvola nera, un atterraggio di fortuna e un cactus abitato da una strana creatura… Sono gli ingredienti insoliti, mescolati con divertente azzardo, di una situazione oltre la realtà, l’unica forse in cui i protagonisti trovano il coraggio di affrontare la loro vita. Due comici di successo non vanno più d’accordo, i loro rapporti sono ormai logori e la loro collaborazione è agli sgoccioli. Hanno tutto, ma non lo apprezzano. Solo quando sembreranno perdere ogni cosa, si smarriranno nel nulla, saranno preda della nostalgia. Disorientati dal niente esistenziale in cui li ha condotti questo inatteso viaggio alla ricerca di se stessi, aneleranno di nuovo all’armonia.
RASSEGNA STAMPA DICONO DI NOI
Sabbie mobili
Una commedia straordinaria in cui va in scena l’arte teatrale contraddistinta da un meccanismo narrativo, scenico ed esperienziale senza luogo e senza tempo che insegna a non mollare mai, a tornare a credere, a farsi registi delle proprie esistenze. Lasciarsi vivere o vivere davvero?
Si tratta quindi della divertente storia di un’amicizia ritrovata... Il trio comico ci regala un favola moderna che è anche un viaggio alla ricerca del proprio io, quando persi nel deserto del nostro animo e con il rischio di affondare nelle sabbie mobili troviamo dentro di noi le risorse per un nuovo inizio.
Una commedia insolita, una fiaba magica senza luogo e senza tempo, straripante di effetti sonori e giochi di luce che, attraverso la mimica e a una non comune padronanza della parola insegna a non mollare mai, a tornare a credere, a farsi registi delle proprie esistenze. Un cocktail irresistibile di fantasia, situazioni assurde, suggestioni, provocazioni e uno spassoso parlar di nulla dove il linguaggio del corpo conta almeno quanto quello della parola interpretato magistralmente da questo trio di eccezione.
E le sabbie del titolo non sono mobili a caso perché, pur portando ad affondare le persone, non impediscono il ritorno a galla delle stesse che potranno mettersi in salvo quando interviene il mutuo soccorso che supera, nel momento del pericolo, rancori inutili. Il pubblico milanese del Martinitt ha assistito alla commedia dimostrando di divertirsi molto con risate anche rumorose e applausi convinti al trio di attori.
Vivere per inerzia. Qualcuno ci riesce, altri no, altri ancora ci provano ma poi ci si mette il destino a sparigliare le carte. Sabbie mobili racconta proprio questo al Teatro Martinitt Dialoghi serrati, giochi di luce, effetti sonori: nella commedia scritta da Alessandro Benvenuti ci sono tutti gli elementi di una fiaba moderna. Dialoghi serrati, giochi di luce, effetti sonori: nella commedia scritta da Alessandro Benvenuti ci sono tutti gli elementi di una fiaba moderna.
Una favola, uno spettacolo delle buone intenzioni, perfetto per passare due ore senza pensieri, con un personaggio che con la dovuta distanza e l'accezione comica, potrebbe ricalcare quello di "Clarence" nel film "La vita è meravigliosa" e chissà che anche questa non sia una volontà registica, come a riportare Zuzzurro sulla scena. Questo spettacolo nasce nel ricordo di Andrea Brambilla (Zuzzurro) ed è dedicato a lui.
La scena teatrale si apre raccontando situazioni quotidiane che si vivono normalmente: rapporti che si logorano, contrasti incolmabili, sodalizi che non funzionano più. Se ciascuno di noi non prende in mano le redini della propria vita, le situazioni si trascinano all’infinito e alla fine è il destino che sceglie per noi.
A divertire la sala non saranno tanto gli eventi, ma un cocktail irresistibile di fantasia, situazioni assurde, suggestioni, provocazioni e uno spassoso parlar di nulla dove il linguaggio del corpo conta almeno quanto quello della parola. Uno spettacolo unico in Italia, che porta un poker di firme eccellenti e che è dedicato al ricordo di Andrea Brambilla, l’indimenticato Zuzzurro.
Ci voleva un trio d’eccezione per interpretare uno spettacolo così, magico e surreale, straripante di effetti sonori e giochi di luce, ma affidato soprattutto alla mimica e a una non comune padronanza della parola, tanto da farne ciò che si vuole.